Due intere
giornate, il 10 e 11 ottobre u.s., dedicate ad aspetti vari dell’insegnamento
della matematica in tutti gli ordini di scuola, dall’infanzia alla secondaria
di II grado, hanno coinvolto 76 docenti dei vari ordini, mettendo in evidenza
questioni epistemologiche, linguistiche e didattiche di diversa natura,
responsabili di molti errori nell’insegnamento della disciplina.
Sapere non
basta, bisogna saper insegnare e, spesso, lo stesso sapere è inficiato da
conoscenze superficiali e scientificamente infondate.
L’incontro-spettacolo,
nella mattinata dell’11 ottobre, con oltre 40 bambini di quinta primaria, ha
fatto emergere strategie didattiche utili a coinvolgere gli alunni e a farli
approcciare alla disciplina in modo giocoso e creativo, perché la matematica è
fantasia e creatività e la stessa rigorosa formalizzazione, tipica degli ordini
scolastici superiori, rischia di diventare arido ed asfittico esercizio
mnemonico, se sganciata dalla funzione formativa dell’errore e dal senso logico
ed epistemologico dei concetti formali.
E’ stata data
altresì grande rilevanza alla storia della matematica e alla funzione
fondamentale, in didattica, della
narrazione per scoprire il profondo
legame di tale disciplina con la
realtà.
Il percorso
conclusivo su arte e matematica ha
particolarmente coinvolto ed affascinato i presenti, facendo intravedere possibili
percorsi interdisciplinari soprattutto per la secondaria di II grado, strada
percorribile per ridare motivazione agli studenti e trasformare aule ingessate
nelle nozioni in laboratori di ricerca culturale e concettuale.
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